Manuela Carnini, conosciuta come Fridami, incarna nelle sue opere un profondo viaggio introspettivo che attraversa i meandri delle esperienze umane. Inizialmente caratterizzata da un’espressione permeata da simbolismo, con l’uso di motivi iconici come cuori e sagome, l’arte di Fridami ha subito una trasformazione vigorosa e spontanea, riflettendo il suo carattere vulcanico. La tela diventa il palcoscenico di un’esistenza segnata da una costante ricerca di significato, dove colori e forme assumono il ruolo di narratori silenziosi, capaci di trasmettere un’intensità che va oltre il mero senso visivo, rappresentando un intrigante percorso che riflette profondamente le esperienze umane, le emozioni intense e il dialogo incessante con il tempo e la memoria. Questa evoluzione artistica è evidente nelle sue opere più recenti, come “ALWAYS IN MY MIND,” eseguita con acrilico su tela, che rivela una tecnica mista e una profonda intersezione tra sogno, respiro e amore. Qui, la trasfigurazione dei ricordi in colori vibranti simboleggia la caducità del tempo e la trasformazione della malinconia in una forza rigeneratrice per nuove esperienze e introspezione. La sua arte è profondamente autobiografica, una cronaca visiva delle sue emozioni e riflessioni.

Attraverso l’uso sapiente dei colori, Fridami riesce a creare un linguaggio universale che parla direttamente al cuore dello spettatore, invitandolo a riflettere sulla propria esistenza e sulle proprie esperienze. La stratificazione dei materiali nella sua pratica artistica permette una libertà creativa che si manifesta in una ricca varietà di colori e forme, aggiungendo ulteriori strati di significato alla narrazione visiva. La parte inferiore dell’opera, ad esempio, riflette sulla temporalità dell’esistenza umana, ma anche sulla promessa di rinascita e rinnovamento, sottolineando un ciclo perpetuo di emozioni ed esperienze che arricchiscono il tessuto dell’animo umano. Un interessante parallelismo può essere tracciato tra le opere di Fridami e quelle dell’artista contemporaneo Gerhard Richter. Entrambi condividono una profonda esplorazione della condizione umana attraverso l’uso innovativo del colore e dell’astrazione. Fridami, in particolare, come Richter, utilizza il colore come veicolo per trasmettere concetti complessi, sfidando lo spettatore a confrontarsi con le profondità delle emozioni e delle esperienze umane attraverso un linguaggio visivo astratto che trascende i confini temporali e spaziali. L’arte di Manuela Carnini si presenta come un viaggio che sonda le profondità dell’animo umano attraverso una sapiente fusione di tecniche e materiali. Ogni opera rappresenta una testimonianza della sua evoluzione personale e artistica, offrendo uno spunto di riflessione sulla fugacità del tempo e sulla complessità delle emozioni umane. Con la sua abilità nel trasformare il dolore e la gioia in forme d’arte, Fridami emerge come una voce autorevole nel panorama artistico contemporaneo.

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