in copertina: Amori perduti (particolare), tecnica mista acrilico su tela, cm 100×100
La ricerca espressiva di Sergio Rando, trova sua linfa vitale da un attento studio dell’essenza cromatica e dalla valorizzazione di elementi d’uso comune.
Il suo operato è riconducibile al lascito di Duchamp che nei suoi “ready made” elevava a opera d’arte oggetti di manifattura ordinaria come antidoto a quella che ha definito “arte retinica” dimostrando nel suo concetto dadaista che l’oggetto riposizionato in altro contesto è da considerarsi arte. Il nostro Rando, ripropone tale concetto avvalendosi delle sue capacità pittoriche. Così nella serie “Dalle origini ai nostri tempi” l’uovo, da sempre simbolo di perfezione, simboleggiante la nascita, viene qui elaborato dopo un trattamento appropriato e incollato uno a uno sulla tela in un gioco di rimandi estetici che rammentano gli assemblages di Arman ma dai quali il nostro si spinge oltre grazie a innesti simbolici nelle uova di oggetti icone della nostra contemporaneità tecnologica, quali sim e microchip. Si svela ai nostri occhi una nuova dimensione concettuale che pone il rapporto origine/quotidianità come suo basico fil rouge. Un comune denominatore stilistico costituito da una gradevolissima visione d’insieme, supportata da una profonda conoscenza dei materiali impiegati.
Rando ci stupisce anche quando abbozza, anzi sussurra racconti figurativi come in Frinds in Berlin, dal quale le figure si materializzano sul supporto nel gioco illusorio di vuoti e spessori.