IN COPERTINA: Cometsea, acrlico su tela, cm 30×30
Biografia dell’artista
Lavina e’ una ragazzina di 12 anni, vive in Toscana a Monsummano Terme, a pochi minuti dalla splendida Firenze.
Dipinge da 5 anni, ha iniziato con gli acquerelli, definendoli stimolanti di energia nella velocita’ con cui la tecnica dell’acquerello gli regalasse rapidamente espressività’ alle proprie sensazioni. Successivamente poco dopo, ha sperimentato appassionandosi molto alla tecnica “dripping”, l’arte astratta, la libertà’ come lei stessa definisce, che ogni piccola o grande goccia, ogni schizzo o sfondo parli direttamente con il suo cuore.
L’arte ha rappresentato per Lavinia la propria rivincita, l’esplosione della sua forza e determinazione scontrarsi con un passato in salita, fatto di difficolta’.
Lavinia e’ una ragazzina dsa, purtroppo con un doloroso trascorso scolastico che le ha fatto sentire il peso di non aver ricevuto l’inclusione meritata, provando l’esclusione, la differenza, il giudizio, mentre dentro di se esponeva la rabbia
A l’arte racconta, “devo i miei piu’ sinceri sfoghi, le mie gioie e le mie soddisfazioni”
Lavinia e’ la somma di una giovane artista agli esordi, ha vinto il premio “Un cammino per la Pace” 2019 dal quale e’ stato tratto il ritratto della “Bambina con il cavallo”, presto sarà’ in esposizione virtuale alla NYFAIR2021, e partecipante prossimamente al Premio Dante Alighieri 2021.
Lavina (@lalulab_)
INTERVISTA
– Lavinia, un artista giovanissima, potresti raccontarci come nasce la tua arte
Ho iniziato mentre frequentavo le scuole elementari, intorno ai 7 anni, ero attratta dai racconti di mia mamma che per gli studi nel campo della moda mi raccontava le loro tecniche di lavoro e mi fece conoscere gli acquerelli, i pennarelli pantone, i “carboncini” le sanguigne, le attività’ che di solito i bambini non conoscono Mi piaceva quell’espressione “diversa” del colore, e fui rapita dagli acquerelli. Ho iniziato cosi’, con acqua e misteriose pasticche di colore. Iniziai ad aprirmi al mio mondo trasparente e veloce a tramettere bellezza.
Quanto è importante, per te, dipingere? cosa ti ha spinto ad iniziare
Dipingere e’ fondamentale per il mio benessere, per il contatto fortissimo che mi lega a quella tela, a quei colori. Mi ha spinto il silenzio in cui ero rimasta per il dolore provato a scuola, l’esclusione mi aveva chiusa a tutto. Dipingendo ho ritrovato la libertà la sicurezza, la rivincita di essere un cuore fortissimo a colori.
Vuoi raccontarci queste tue sensazioni? e come si sono trasformate in arte?
Sono una bambina dsa. Ho subito la mancanza di attenzione e inclusione durante le scuole elementari. Mi sono sentita prima invisibile poi fragile bersaglio. Un percorso differente non e’ un percorso sbagliato, e un percorso mal gestito puo’ essere invece una ferita incolmabile a quell’eta’.
E’ stata una lotta contro i sentimenti, il peso di farsi valere, la preoccupazione costante del giorno dopo. Ho subito l’incomprensione.
Grazie all’arte astratta ho scoperto che il dolore stava oscurando la mia gioia, perche’ dipingendo i primi acquerelli ho ritrovato il sorriso, la spontaneità’, e ne sono rimasta sorpresa e rapita.
E’ stato bello ascoltare cosa riuscivo a trasmettere, era il piu’ vivido senso di avere un grande valore.
Per questo adesso provo gioia nel mio dsa, perche’ non e’ un abisso che separa, e’ una profondita’ che unisce qualcosa di strabiliante al mio cuore.
Hai già pensato ai progetti futuri? Se sì quali sono?
Mi piacerebbe salire un altro gradino della mia crescita, provare a farmi conoscere, aprire il mio “io” riversato su un quadro anche agli altri. E poi un progetto giovane, fuori dalla “tela”, mi e’ stata proposta una collaborazione con una nota realtà sartoriale per creare capi unici, realizzati in tessuti pregiati.